Nella settimana appena conclusa, il Giro del Delfinato è stata una finestra sulle corse a tappe, su come sarebbero senza la presenza incombente e dominante di Tadej Pogačar. Il risultato è stato quello di una gara molto combattuta, con corridori che hanno sorpreso e si sono messi in luce, esplosioni spettacolari e i primi quattro della generale separati da meno di un minuto l'un l'altro al termine della settimana. Una corsa emozionante, avvincente e coinvolgente. In testa non c'è stato un corridore capace di creare un grande divario con gli avversari, piuttosto si sono dati tutti battaglia tra di loro.
Questa bagarre ha permesso di dare uno sguardo più da vicino ai corridori, lasciandoci capire chi stia procedendo nella giusta direzione con la propria condizione fisica in ottica Tour de France. Primož Roglič è stato all'altezza delle aspettative, prendendo la maglia gialla con una impressionante prova contro il tempo e portandola fino all'ultimo arrivo in salita di Plateau des Glières. Tuttavia, non è stata la gara perfetta che la Bora-Hansgrohe sperava di ottenere, con lo sloveno che ha perso quasi un minuto nell'ultima frazione, vincendo la classifica generale per un soffio.
La sua prestazione ci dice che c'è ancora del lavoro da fare se vuole sfidare Pogačar al Tour de France tra un paio di settimane. La Bora-Hansgrohe potrebbe avere un nuovo sponsor ad opera di Red Bull per la Grande Boucle, e sulla carta hanno una formazione fortissima, ma la crisi di Roglič dopo solo otto giorni solleva dubbi su come si comporterà nell'arco di tre settimane. Pogačar, invece, si è mostrato imperturbabile al Giro, senza dare alcun segno di stanchezza nel tragitto da Venaria Reale a Roma.
Mentre Roglič potrebbe aver lasciato il Delfinato con del nervosismo in vista del Tour, altri corridori ne escono con grande fiducia dopo la settimana di gare. Se da un lato il Delfinato ha riservato ulteriore sfortuna per la Visma-Lease a Bike, costringendo Dylan van Baarle e Steven Kruijswijk al ritiro dopo la caduta di gruppo nella quinta tappa, dall'altro ha visto un barlume di speranza. Matteo Jorgenson, vincitore dell'ultima edizione della Parigi-Nizza, ha dimostrato a sé stesso di essere vicino al livello di Roglič, arrivando quasi a strappargli la maglia di leader nell'ultima tappa. Con Jonas Vingegaard ancora in fase di recupero dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi, Jorgenson è un piano B estremamente promettente per il Tour de France.
Un'altra rivelazione di questa settimana è stata quella di Derek Gee. Mentre in passato si è dimostrato promettente vincendo delle tappe nei Grandi Giri, il Delfinato lo ha visto emergere tra i corridori da classifica. L'atleta della Israel-Premier Tech ha concluso al terzo posto in classifica generale dopo una vittoria di tappa sulle rampe de Les Estables, una solida prestazione a cronometro e due piazzamenti nei primi cinque nelle tre tappe conclusive. Il Tour de France di quest'anno potrebbe essere ancora presto per vederlo in lotta per la maglia gialla, ma la Israel, tra le sue fila, ha sicuramente una futura stella dei Grandi Giri.
Al contrario di Gee, che è arrivato al Delfinato senza alcuna pressione sulle spalle, Remco Evenepoel aveva tutti gli occhi addosso di chi voleva capire come si fosse ripreso dopo le fratture subite al Giro dei Paesi Baschi. Il belga prima di correre aveva insistito dicendo che non avrebbe lottato per la maglia gialla in questa edizione del Delfinato, ma la sua vittoria a cronometro nella quarta tappa lo ha catapultato in testa alla corsa. Le cose hanno iniziato ad andare male per Evenepoel quando la strada ha iniziato a salire e il gruppo si è diretto verso le montagne, chiudendo al settimo posto in classifica - un segnale piuttosto deludente in vista del Tour.
Carlos Rodriguez, invece, si è fatto valere, chiudendo in quarta posizione nella generale. Proprio come Roglič, Jorgenson, Gee ed Evenepoel, l'atleta della Ineos Grenadiers non è sembrato in una condizione che gli consentirà di sfidare Tadej Pogačar al Tour de France. Se i tifosi speravano che il Delfinato avrebbe fornito un barlume di speranza per evitare il dominio di Pogačar in terra francese, questa settimana saranno rimasti delusi.
Sebbene corridori del calibro di Evenepoel e Roglič abbiano dimostrato di essere tornati in forma dopo le rispettive cadute, sono sembrati ancora lontani dal ritmo di un Pogačar volante. È bello vedere Gee, Jorgenson e Rodríguez in testa a una corsa a tappe, ma sembrano corridori a cui manca ancora qualche stagione per competere nei Grandi Giri. Le possibilità di un'altra vittoria di Pogačar al Tour sono più che mai alte dopo aver visto quanto successo al Delfinato; se da un lato è stata una settimana di gare avvincenti da parte di corridori che sembravano avere un livello simile, dall'altro si è avuta la netta sensazione che se Pogačar fosse stato lì, se ne sarebbe andato con la maglia gialla.