Dopo due anni di assenza, ritorna la Parigi-Roubaix. Basterebbe questa frase a ricapitolare i due anni di stop forzato a causa della pandemia. E basterebbe questa frase a far crescere la trepidazione degli appassionati di ciclismo.
Ma la Roubaix è una signora che merita più parole e più rispetto. La Roubaix è la regina delle classiche, una corsa che cambia i destini e i successi dei corridori che l'affrontano.
E domenica potrebbe presentarsi vestita a festa, adorna del suo abito migliore, quello fatto di pioggia e fango.Quest’anno non si saranno sono gli uomini a gareggiare (impegnati domenica 3 ottobre). Sabato 2 ottobre si svolgerà anche la prima edizione della Roubaix femminile.
Percorso
Nonostante porti ancora il nome Parigi, la Roubaix negli ultimi anni è in realtà partita da Compiègne, nella periferia nord-est della capitale francese.
Una delle sue caratteristiche principali, e più temute, è la sua lunghezza: 257,5 chilometri. I primi 98 sono di asfalto, ed è da qui che partono le prime fughe di giornata. Da qui la gara cambia radicalmente e si corre sul terreno che ha reso la Roubaix leggendaria: il pavé. E non il pavé "dolce" che troviamo nella maggior parte dei centri storici italiani.
Il pavé della Roubaix è diverso. I blocchi di pietra sono più distanziati l'uno dall'altro e i solchi tra di loro più profondi. Il pavé della Roubaix ti spacca le ossa e ti lancia nell'ultimo girone dell'inferno dantesco. Non a caso, la Roubaix è chiamata anche l'Inferno del Nord. E per i corridori è un vero inferno. Per noi spettatori, invece, è una sorta di spettacolo sadico di cui non possiamo fare a meno.
I corridori dovranno affrontare 30 settori di pavé per un totale di 58 chilometri nel tritacarne. Anche in condizioni di sole e temperature miti la Roubaix è una gara estrema. Ma è quando piove e sulle strade si accumula il fango, che la Roubaix diventa una delle gare più dure al mondo.
I punti chiave: la Foresta di Arenberg e il Careffour de l'Arbre
Tra le sezioni di pavé che hanno scritto la storia della Roubaix, la Foresta di Arenberg e il Carrefour de lAarbre sono quelli più famosi, temuti, e spesso decisivi per le sorti della Roubaix.
Arenberg arriva a 95 dalla fine. È una sezione lunga 2,3 chilometri e non presenta curve, ma bisogna prenderla in testa per evitare cadute e per non perdere il treno dei migliori.
Il belga Johan Museeuw, vincitore di 3 Roubaix ha detto a Rouleur che "Arenberg non è il settore più duro, ma quello più importante. Bisogna entrarci nei primi dieci."
Ai meno 15 dal traguardo (e dopo 240 di gara) arriva il Carrefour de l’Arbre, una delle ultime opportunità di attaccare e evitare l'arrivo allo sprint nel nel velodromo André-Pétrieux a Roubaix.
Percorso femminile
Il percorso femminile sarà lungo 116 chilometri e includerà 17 settori di pavé, compreso il Carrefour de l’Arbre. La gara inizierà con un circuito attorno alla città di Denain. I primi 30 chilometri saranno gli unici senza pavé, ma dal 33esimo le cose cambieranno in fretta. Tra i diversi settori non ci saranno mai più di 5 chilometri di riposo su strada asfaltata.
L’ultima sotto la pioggia
L’ultima edizione della Roubaix che si corse sotto alla pioggia è datata 2002. Da allora, nessuna delle edizioni primaverili (data standard della Roubaix) è stata colpita da precipitazioni. Un miracolo.
Il 2002 è stato anche l’anno di passaggio del testimone tra due corridori simbolo della Rubaix: Museeuw (che vinse la sua ultima edizione proprio nel 2002) e il connazionale Tom Boonen (quell’anno terzo al traguardo e poi vincitore di 4 Roubaix).
I favoriti di Rouleur - uomini
Wout Van Aert, Mathieu van der Poel, Florian Sénéchal, Kasper Asgreen, Peter Sagan, Dylan van Baarle
Outsiders: John Degenkolb, Quinn Simmons, Victor Campenaerts, Taco van der Hoorn, Christophe Laporte
I favoriti di Rouleur - donne
Elisa Balsamo, Marianne Vos, Lizzie Deignan, Elisa Longo Borghini, Ellen van Dijk, Annemiek Van Vleuten
Outsiders: Hannah Barnes, Lotte Kopecky, Emma Norsgaard, Amy Pieters, Chantal van den Broek-Blaak, Lorena Wiebes, Marlen Reusser, Jolien d’Hoore