Olav Kooij e la sfida per diventare l’uomo più veloce del mondo

Autore: Chris Marshall-Bell

Quando si parla di velocisti, ci sono alcuni nomi che dominano l'attuale conversazione. Jasper Philipsen, naturalmente, vincitore di nove tappe del Tour de France dal 2022; Biniam Girmay, l’ultimo vincitore della maglia verde al Tour dopo aver conquistato la scena con tre vittorie; e sia Jonathan Milan che Tim Merlier, vincitori di tre tappe ciascuno al Giro d’Italia 2024.

Si fa largo nella conversazione con la sicurezza di chi siede tranquillo a un tavolo riservato, ma con i gomiti strategicamente sporgenti per segnalare la propria presenza: è Olav Kooij. A soli 23 anni, il corridore del team Visma-Lease a Bike ha già collezionato 33 vittorie da professionista in tre stagioni complete nel WorldTour, di cui nove negli ultimi dieci successi ottenuti nelle gare più prestigiose, comprese una tappa al Giro d’Italia a maggio. Non ha ancora conquistato tappe al Tour de France – e con la concorrenza di Jonas Vingegaard e Wout van Aert nella sua squadra potrebbe dover attendere – ma si sta ritagliando il suo spazio, emergendo dallo sfondo per affermarsi come uno dei migliori velocisti del momento.

"Credo di poterlo diventare, sì”, afferma con sicurezza Kooij quando Rouleur gli chiede se si sente pronto a essere considerato il miglior sprinter in attività. "Penso di poter vincere, e quest’anno ho dimostrato di poterlo fare anche a livello WorldTour. Nei miei giorni migliori posso battere chiunque. Guardando ai risultati, Philipsen, Merlier e Milan sono stati più costanti quest’anno, ma io non ero lontano. Partiamo in ogni corsa con l’idea di vincere, crediamo di poterlo fare, e loro li ho già battuti. Il prossimo passo è proprio questo: migliorare ancora e diventare il migliore".

Kooij, alto e con una corporatura più snella rispetto a molti dei suoi avversari, ha ottenuto gran parte delle sue vittorie contro velocisti di medio livello, ma i suoi risultati contro i grandi nomi sono promettenti: negli sprint diretti con Merlier nel 2024, è uscito vincente otto volte, contro le dieci dell’avversario; contro Milan il bilancio è più stretto, 5-3 per l’italiano; ha battuto Girmay due volte su tre; mentre l’unico a prevalere con costanza è stato Philipsen, con un parziale di 7-3 in suo favore.

Superare i rivali più quotati con maggiore regolarità è l’obiettivo che motiva Kooij in questo inverno, ora che ha completamente recuperato da un intervento al ginocchio dopo una caduta al Renewi Tour di agosto. "Parte del miglioramento è fare esperienza, vivere quei finali di gara ogni anno, imparare a prendere le decisioni giuste negli sprint," spiega. "Ma anche crescere fisicamente, diventare più forte e trovare maggiore velocità. Lavoro in palestra e mi concentro su allenamenti più esplosivi per fare la differenza".

 

Ritratto di Véronique Rolland

Come ha imparato durante la prima settimana del Giro, il suo primo Grande Giro che ha dovuto abbandonare a metà per via della febbre, per arrivare a disputare uno sprint bisogna spesso superare migliaia di metri di dislivello. "Il ciclismo su strada non si allena in palestra [d’inverno], quindi bisogna migliorare durante l’anno per rafforzarsi dal punto di vista della resistenza ed essere in grado di affrontare sforzi più lunghi”.

Un modo piuttosto insolito in cui Kooij affina la sua forma fisica è in pista di pattinaggio. Nei suoi anni da junior, infatti, ha combinato il ciclismo con il pattinaggio di velocità e ancora oggi, ogni inverno, si mette i pattini qualche volta. "Penso che mi abbia aiutato molto," racconta. "Gli esercizi esplosivi che facevo nel pattinaggio mi aiutano ancora negli sprint, e credo che, soprattutto quando ero più giovane, abbiano migliorato le mie capacità negli sforzi brevi. Oggi non lo considero più un allenamento vero e proprio, ma più un divertimento con gli amici, concentrandomi sulla tecnica più che sulla fatica. È un modo piacevole per restare in forma".

Solo a dicembre, quando la squadra si riunirà per il primo ritiro in vista della nuova stagione, Kooij scoprirà il suo calendario gare per il 2025. È certo che includerà un altro Grande Giro, ma difficilmente sarà il Tour de France. Negli ultimi anni Kaden Groves, dell’Alpecin-Deceuninck, ha affrontato un problema simile, con Philipsen che lo precedeva nelle gerarchie; quindi Kooij potrebbe seguire un percorso simile a quello dell’australiano, partecipando sia al Giro d’Italia che alla Vuelta a España? "A dire il vero, non lo vedo in questi termini – cerco solo di avere un bel programma, trovare i miei obiettivi in esso e non fare paragoni con altri velocisti", spiega. "Penso che [Visma] sia una delle squadre più grandi, una delle migliori, e ovviamente qui c’è un grande supporto. Ho fatto dei bei progressi nell’ultimo anno. Devo continuare così, ottenere vittorie sempre più importanti ogni anno, concentrarmi sulle occasioni che avrò e dare il massimo".

Immagine di copertina: Swpix.com

Autore: Chris Marshall-Bell

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