LE DONNE PEDALANO FORTE

LE DONNE PEDALANO FORTE

Rouleur Italia Words: Emilio Previtali

Ieri a Imola per i Campionati del Mondo di Ciclismo UCI si è disputata la gara individuale a cronometro della categoria donne, la nostra Vittoria Bussi ha centrato la top ten classificandosi al 10° posto, arrivato dopo il 5° posto dell'Europeo di Plouay, in Francia. Un altro ottimo risultato. Venticinquesimo posto per l'altra azzurra, la giovane e promettente Vittoria Guazzini. È stata una gara dai contenuti tecnici interessantissimi, la vittoria dopo la caduta della favorita, l'americana Chloe Dygert che era in testa alla gara è andata alla olandese Anna Van der Breggen che ha coperto i 31,7 km del percorso alla media di 47,154 km/h.

Come quasi sempre accade oggi giornali on line e social media, ma anche ieri i telegiornali sportivi, dedicano gran parte delle immagini alla brutta caduta di Chloe Dygert (che sta bene) mettendo la cronaca della gara, le prestazioni delle altre atlete e i contenuti tecnici in secondo piano. Si ritiene che la caduta, avvenuta in una curva ad alta velocità sia dovuta alla perdita di pressione dello pneumatico anteriore. Chloe, campionessa mondiale in carica, una delle migliori specialiste delle gare a cronometro in circolazione, medaglia d'argento nell'inseguimento a squadre ai Giochi olimpici di Rio de Janeiro 2016 e vincitrice di cinque titoli mondiali su pista, due nell'inseguimento individuale e tre nell'inseguimento a squadre, ha tentato inutilmente di correggere la traiettoria, senza riuscire però a evitare il peggio.
Oggi le immagini del suo volo oltre il guard-rail hanno ricevuto migliaia di condivisioni e ingolfato il web e lo stesso hanno fatto i commenti sarcastici da parte di molti ciclisti maschi che, dall'alto dell'appartenenza al genere che presumono dominante, si sono permessi di ironizzare sulla scelta di Chloe Dygert di mantenersi in posizione aerodinamica sulla prolunga anziché posizionare le mani in basso sul manubrio.

È davvero fastidioso il tono di sufficienza con cui abbastanza spesso alcuni uomini guardano al ciclismo femminile dall'alto in basso, come se si trattasse di qualcosa di minore e secondario. Come se fosse scontato che anche l'ultimo panzuto e fuori forma dei ciclo-amatori di sesso maschile dovesse essere necessariamente più forte organicamente e più capace di guidare una bicicletta da cronometro, rispetto a una ciclista di sesso femminile. Come se queste donne non fossero atlete ma semplicemente "femmine", da relegare nell'angolo di colore delle conversazioni o delle pagine dei giornali che parlano di sport.

Forse in molti non se ne sono accorti ma il ciclismo sta cambiando perché è il mondo che sta cambiando. Serve più responsabilità e rispetto, più apertura mentale.

Oltre a questo: non condividete le imagini delle brutte cadute degli atleti, maschi o femmine che siano, se non è strettamente necessario o se non siete addetti ai lavori nel campo della informazione. Non date modo a nessuno di speculare con le immagini o con la sofferenza degli atleti.
E siate cauti con i commenti delle gare femminili, chiedetevi prima di scrivere e condividere il vostro pensiero con sufficienza o sarcasmo, come se fosse verità certa ed assoluta, se avete mai fatto viaggiare una bicicletta da cronometro a 48,007 km/h per un ora come sa fare la nostra Vittoria Bussi ad esempio, detentrice del record dell'ora su pista femminile.

Siate cauti sempre e tutto andrà bene. O perlomeno risulterete simpatici anche a gente che in bici va più spesso e più forte di voi.
Soprattutto se invece che di uomini, si tratta di donne.
Photo ©Imola-er2020

Segui Rouleur Italia su Facebook e su Instagram
facebook.com/rouleur.magazine.italia
instagram.com/rouleurmagazine_it

Sai che puoi ricevere a casa tua in Italia Rouleur a soli 9€ al mese? 

La più bella rivista di ciclismo del mondo, oggi a un prezzo più accessibile che mai rouleur.cc/it/pages/abbonati

Rouleur Italia Words: Emilio Previtali

READ MORE

Rob Stannard

Robert Stannard: Lost, fined, and fighting for redemption

The Australian rider speaks to Rouleur about his turbulent past 18 months 

Leggi di più
Wout van Aert says winning Flanders and Roubaix isn’t an obsession – but it is

Wout van Aert says winning Flanders and Roubaix isn’t an obsession – but it is

All eyes will be on the Belgian rider as he tries to finally win two of the biggest one-day races in the sport

Leggi di più
Frank van den Broek: hobby DJ, part-time florist, and Tour de France star

Frank van den Broek: hobby DJ, part-time florist, and Tour de France star

Frank van den Broek hasn't had the most conventional rise to the top

Leggi di più
Dirty Reiver and beyond: Rouleur partners with Focal Events

Dirty Reiver and beyond: Rouleur partners with Focal Events

Rouleur partners with leading gravel race organisers, Focal Events, to bring you the stories from the trail

Leggi di più
‘It was not very pleasurable’: Fabio Jakobsen, the comeback master, is fighting back again

‘It was not very pleasurable’: Fabio Jakobsen, the comeback master, is fighting back again

The Dutchman speaks to Rouleur about changing the way he trains, being in a younger team, and how he plans on making 2025 better 

Leggi di più
GC Kuss is probably no more: ‘I’d rather be more out of the spotlight’

GC Kuss is probably no more: ‘I’d rather be more out of the spotlight’

The American rider looks like he'll be taking his spot as super-domestique once again

Leggi di più

READ RIDE REPEAT

JOIN ROULEUR TODAY

Get closer to the sport than ever before.

Enjoy a digital subscription to Rouleur for just £4 per month and get access to our award-winning magazines.

SUBSCRIBE