Una piccola scivolata e il miglior ciclista del mondo, Tadej Pogačar, improvvisamente si è ritrovato a terra mentre il gruppo si allontanava rapidamente. Mentre si rialzava frettolosamente e riceveva la sua bici di scorta dall'auto dell'UAE del Team Emirates, ci si poteva chiedere se quell'incidente avrebbe cambiato l'equilibrio della corsa per gli altri contendenti alla classifica generale, soprattutto considerando che era avvenuto a pochi metri dall'inizio dell'ultima salita del Santuario di Oropa.
Per la maggior parte dei ciclisti, un incidente del genere avrebbe causato panico o almeno un aumento dell'adrenalina. Pogačar invece è riuscito a mantenere la calma e in breve è tornato in testa. Forse i suoi rivali non si sono neanche accorti della sua assenza.
Nonostante l'incidente, il desiderio di Pogačar di eliminare i suoi rivali e completare la sua serie di vittorie di tappa al Giro d'Italia ha spinto la sua squadra a portarsi subito in testa e a impostare un ritmo che ha ridotto drasticamente il gruppo. Una volta che Rafał Majka ha completato il suo giro a 4,5 km dall'arrivo, non c'è stato nulla da fare per fermare Pogačar, che ha conquistato la gloria della tappa e la testa della corsa con 45 secondi di vantaggio.
Assistere a uno spettacolo del genere provoca una sensazione di incertezza sul resto della corsa. C'è un certo brivido nell'assistere all'insaziabile appetito di Pogačar per la vittoria, un livello di determinazione che ricorda il grande Eddy Merckx e lascia al tempo stesso stupiti e increduli. Sembrava che Pogačar avesse puntato a chiudere la lotta per la maglia rosa in pochi giorni, e anche il più ottimista degli appassionati di ciclismo fatica a vedere una via d'uscita dai suoi attuali 45 secondi di vantaggio, che potrebbero aumentare ulteriormente con l'avvicinarsi del primo giorno di riposo.
Nonostante ci siano alcuni sprazzi di ottimismo dopo i primi due giorni, come il fatto che Pogačar non sia riuscito a staccare tutti nella prima tappa di sabato e che il suo margine di vittoria odierno sia sembrato inferiore a quello che ci si sarebbe potuto aspettare, vederlo pedalare quasi dalle retrovie alla testa della corsa su Oropa trasmette un messaggio chiaro: c'è poco da fare per fermare Tadej Pogačar in questo Giro d'Italia.