La Parigi-Roubaix è cambiata per sempre. L'edizione di quest'anno, infatti, invece di seguire la solita struttura di corsa (in cui la fuga va via presto e i favoriti aspettano i primi settori di pavé per fare la loro mossa), Ineos Grenadiers ha attaccato presto, a 200 km dal traguardo con vento laterale.
Il caos è poi seguito per tutto il resto della gara: Mathieu van der Poel e Wout van Aert hanno perso l'attimo decisivo, le forature hanno colpito nei momenti chiave, ci sono state caduti, ruote che hanno ceduto, e il tutto farcito in nuvole di polvere. Alla fine è stato Dylan van Baarle ad emergere vittorioso, lanciando il suo attacco decisivo sul pavé a quattro stelle di Camphin-en-Pevèle a 19 km dall'arrivo.
Related: Paris-Roubaix 2022 Debrief – Speed, chaos, dust, beauty
È stata anche la Parigi-Roubaix più veloce della storia, e queste immagini ne raccontano la storia.
Foto: ASO/Pauline Ballet
La gara è esplosa a più di 200 km dall'arrivo, quando Ineos Grenadiers ha iniziato a menare in una sezione con forte vento laterale. E grandi nomi come quelli di Wout van Aert e Mathieu van der Poel si sono trovati sul lato sbagliato della frattura.
Foto: Zac Williams/SWpix
Filippo Ganna davanti a tutti nella foresta di Arenberg.
Related: Paris-Roubaix Femmes 2022 in Images
Image: Richard Abraham
Wout van Aert lascia Arenberg ancora in nel gruppo degli inseguitori dopo aver mancato la prima mossa di Ineos.
Foto: Zac Williams/SWpix
I settori di pavé si susseguono velocemente mentre il campione belga cerca di tornare in testa alla gara.
Foto: ASO/Pauline Ballet
Matej Mohorič della Bahrain Victorious e Tom Devriendt dell'Intermarché-Wanty- Gobert Matériaux all'inizio di quella che sarebbe finita per essere la fuga decisiva della gara.
Related: Faces of a Paris-Roubaix Finish
Foto: Zac Williams/SWpix
La Parigi-Roubaix è una gara crudele e molti corridori arrivano al velodromo malconci e contusi.
Foto: Zac Williams/SWpix
Chi non vorrebbe essere Wout van Aert? I fan ai lati della strada indossano ritagli di cartone del campione belga per mostrare il loro sostegno.
Foto: ASO/Pauline Ballet
Il vincitore finale, Dylan van Baarle, soffre e continua a spingere per incrementare il suo vantaggio sugli inseguitori.
Foto: Zac Williams/SWpix
Van Baarle non poteva crederci quando è entrato da solo nel velodromo di Roubaix. "Ho solo controllato di essere solo e che non ci fossero altri corridori davanti a me".
Related: Opinion – Paris-Roubaix has changed and the Ineos Grenadiers were ready for it
Foto: ASO/Pauline Ballet
Il sollievo di Dylan van Baarle che può finalmente festeggiare una vittoria impressionante.
Foto: Zac Williams/SWpix
Il ciclista olandese saluta la folla nel velodromo di Roubaix.
Foto: Zac Williams/SWpix
Mathieu van der Poel allo sprint per il 9° posto. Il corridore dell'Alpecin-Fenix avrebbe sperato di più dall'Inferno del Nord di quest'anno.
Foto: ASO/Pauline Ballet
Dylan van Baarle festeggia con il direttore sportivo della Ineos Grenadiers Servais Knaven, anche lui vincitore della Parigi-Roubaix.
Foto: Rachel Jary
Al contrario, Wout van Aert è esausto dopo il secondo posto finale. Il corridore della Jumbo-Visma ha dovuto lavorare duramente per tornare in testa alla gara dopo essere stato colto di sorpresa all'inizio.
Foto: Zac Williams/SWpix
Van Baarle solleva il trofeo della Roubaix, uno dei premi più ambiti nel ciclismo.
Foto: Zac Williams/SWpix
La Parigi-Roubaix è l'unica gara in cui è perfettamente normale e accettato che i fotografi scattino foto ai corridori nelle famose docce. Luke Durbridge del Team BikeExchange si lava via la polvere della giornata.
Foto: Zac Williams/SWpix
Anche Mathieu van der Poel si è diretto verso le docce iconiche di Roubaix dopo la gara.
Foto: Zac Williams/SWpix
MVDP stanco e sottotono a fine gara.
Immagine di copertina: Zac Williams/SWpix