Allenarsi al caldo, seguire l’istinto e imparare a credere in se stessi: il viaggio “a razzo” di Noemi Rüegg verso il successo

Autore: Rachel Jary_ Immagini: Zac Williams / SWPIX.COM

Poco più di due settimane fa, Noemi Rüegg si trovava a casa, in Svizzera, a pedalare al chiuso sui rulli, indossando vari strati di giacche antipioggia per cercare di simulare un allenamento in una calda giornata estiva. Fuori dalla finestra, le strade svizzere erano innevate e le temperature sfioravano lo zero. La ciclista di EF Education-Oatly faceva del suo meglio per prepararsi alle condizioni del Tour Down Under, una gara che solitamente favorisce chi trascorre l'off-season nell'emisfero australe, non chi si allena su Zwift avvolto in scomodi vestiti.

Arriviamo al 18 gennaio, e Rüegg è in testa sull'ultima salita di Willunga Hill, staccando favorite della vigilia come Niamh Fisher-Black (Lidl-Trek) e Neve Bradbury (Canyon//SRAM) sotto un sole che porta la temperatura a 30 gradi. La campionessa nazionale svizzera e la sua squadra hanno corso in modo quasi perfetto fino a quel momento: Kim Cadzow ha coperto tutti gli attacchi iniziali, mentre Rüegg è rimasta paziente, controllando lo sforzo in salita e aspettando il momento giusto per agire. Quel momento è arrivato a un chilometro dall’arrivo. Gli allenamenti sulla neve, le sessioni di preparazione al caldo al chiuso: itutto ha funzionato alla perfezione.

“L’idea era che Noemi aspettasse una volata con tre o quattro atlete, non era previsto che riuscisse ad andare via da sola in salita, ma alla fine ha sentito di poterlo fare e guadagnare più secondi possibile. È stata una di quelle giornate in cui hai un piano e tutto va come avevi sperato”, ha raccontato sorridendo Daniel Holm Foder, direttore sportivo di EF Education-Oatly, dopo la tappa. “Abbiamo cercato di motivarla, perché nella prima metà della salita era in modalità sopravvivenza e doveva controllare lo sforzo per evitare di esagerare o crollare. Il suo attacco alla fine è stato puro istinto”.

Sebbene la mossa vincente di Rüegg sia dovuta principalmente alla sua abilità tattica, è evidente che EF Education-Oatly avesse un piano ben definito per il successo nella seconda tappa del Tour Down Under. Kim Cadzow è stata fondamentale per la prestazione di Rüegg, interpretando alla perfezione il ruolo di gregaria fin dall’inizio della tappa. Anche se per alcuni la vittoria di Rüegg a Willunga Hill può essere stata una sorpresa, la sua squadra ha dimostrato una fiducia incrollabile nelle sue capacità fin dal primo chilometro.  

“È andata esattamente come l’avevo sognata la scorsa notte. Noemi ha semplicemente completato il lavoro alla perfezione”, ha raccontato entusiasta Cadzow dopo la tappa. “Sapevo che era forte. Quando mi alleno con lei e fa esercizi di Vo2 max o intervalli 40/20, a fine giornata sono distrutta. Non riesco assolutamente a starle dietro. È un vero ‘razzo’. Le manca solo un po’ più di fiducia in se stessa, ma il team crede tantissimo in lei. Ha uno spirito gentile e penso che abbia davanti a sé una carriera lunghissima nel ciclismo. Questa è solo la prima di tante vittorie nel WorldTour”.  

È vero che Rüegg stava cercando da tempo un risultato di questo livello: a 23 anni ha già ottenuto un impressionante settimo posto nella gara su strada olimpica la scorsa stagione, è diventata campionessa nazionale svizzera e ha vinto una corsa in Spagna all’inizio dell’anno. Se, come suggerisce Cadzow, a Rüegg manca un po’ di fiducia, la sua performance su Willunga Hill sarà sicuramente un passo importante per affermare il suo posto tra le migliori cicliste del gruppo femminile nel corso della stagione.  

“Mi sono sorpresa da sola oggi, sono super felice e non riesco ancora a credere a quello che è successo. Siamo entrate in gara con l’obiettivo di vincere la tappa, sia con Kim che con me. Riuscire a portarla a casa è incredibile, è una sensazione bellissima. Stiamo dimostrando di essere una squadra davvero forte e che, se restiamo unite, possiamo fare grandi cose”, ha dichiarato Rüegg sorridendo nella conferenza stampa post-gara.  

Cadzow ha condiviso l’entusiasmo della compagna: “Questa vittoria ci dà tantissima fiducia. Credo davvero in EF Education. Siamo qui con tante nuove cicliste, non abbiamo avuto molte occasioni per correre insieme, ma il modo in cui la squadra lavora, lo spirito che abbiamo... crediamo completamente le une nelle altre. Impegnarci l’una per l’altra e vincere significa tantissimo per noi”.

La particolarità del Tour Down Under è che rappresenta la prima occasione per capire quali cicliste saranno da tenere d’occhio per il resto della stagione. Chi è riuscito a lavorare duramente durante l’inverno – che si tratti di lunghe uscite al sole o, come nel caso di Noemi Rüegg, ore sul rullo con una giacca antipioggia – trova in questa gara il banco di prova per vedere se tutti gli sforzi hanno dato i loro frutti. Per chi manca di fiducia, una buona prestazione in Australia può trasformare l’intera stagione, e questo è particolarmente vero per Rüegg. Come sottolineano coloro che la circondano, la vittoria della svizzera a Willunga Hill è solo l’inizio per EF Education-Oatly. Non avrebbero potuto sperare in un inizio d’anno migliore, e si aspettano che il trend positivo continui.  

“Eravamo abbastanza sicuri che, arrivando qui nella forma in cui si trova, sarebbe stata in grado di ottenere un grande risultato,” ha dichiarato sorridendo Daniel Holm Foder. “Questa vittoria dà fiducia e convinzione a tutti. È sempre bello iniziare la stagione in questo modo. Abbiamo anche una squadra a Maiorca in questo momento che sta guardando e vedendo che possiamo vincere. Questo slancio è qualcosa che possiamo sfruttare nelle prossime gare”.


Autore: Rachel Jary_ Immagini: Zac Williams / SWPIX.COM

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